La manovra di Epley è una tecnica terapeutica impiegata per trattare le vertigini parossistiche posizionale benigna (VPPB) causati dal dislocamento degli otoliti, piccoli cristalli di calcio situati nell’orecchio interno. Questi cristalli, spostandosi nei canali semicircolari del labirinto, inviano segnali errati al cervello provocando capogiri a letto e vertigini da sdraiato. La manovra mira a riportare i cristalli nella loro sede corretta, riducendo significativamente i sintomi vertiginosi.
Viene eseguita facendo compiere alla testa e al corpo del paziente una serie di movimenti sequenziali, ognuno mantenuto per circa 30 secondi, sfruttando la forza di gravità. In genere è indicata per le vertigini legate al canale posteriore dell’orecchio, il più spesso coinvolto nei casi di VPPB. È essenziale che la manovra per otoliti sia eseguita da uno specialista in otorinolaringoiatria o fisioterapia vestibolare, specialmente nelle prime applicazioni, per garantirne l’efficacia e la sicurezza.
Dopo la prima esecuzione, alcuni pazienti possono ripetere autonomamente la manovra a casa seguendo istruzioni dettagliate, a patto che vi sia stata una diagnosi chiara. È importante mantenere una posizione eretta per alcune ore dopo l’esercizio, evitare movimenti bruschi e dormire in posizione semi-seduta.
Nel prossimo paragrafo verranno illustrate altre manovre per labirintite come la manovra di Semont, anch’essa mirata alla cura della VPPB e particolarmente utile in alcuni casi specifici.
La manovra di Semont è una tecnica riabilitativa utile per spostare gli otoliti dalla posizione anomala all'interno dei canali semicircolari dell'orecchio verso l’utricolo, dove non causano più disturbi. È particolarmente indicata in caso di vertigini a letto o capogiri improvvisi, tipici della labirintite o della VPPB.
Questa manovra viene eseguita facendo compiere al paziente uno spostamento rapido e controllato da una posizione sdraiata su un lato a quella opposta, passando attraverso la posizione seduta. Il movimento repentino sfrutta la forza di gravità per guidare i cristalli dell’orecchio verso la loro sede corretta, riducendo i sintomi vertiginosi. Anche questa procedura deve essere inizialmente eseguita da un operatore sanitario esperto, poiché il gesto deve essere rapido e preciso per essere efficace.
Rispetto alla manovra di Epley, la manovra di Semont può risultare più efficace per alcune varianti di VPPB, come quelle resistenti o causate da otoliti situati in posizioni meno comuni. Dopo l’esecuzione, è raccomandato evitare movimenti rapidi della testa per almeno 24 ore.
Nel prossimo paragrafo verranno approfondite le principali manovre liberatorie vertigini che possono essere eseguite anche in autonomia a casa, sotto opportuna indicazione medica.
Le manovre liberatorie per vertigini possono, in alcuni casi, essere eseguite anche autonomamente a casa, a patto che vi sia una diagnosi precisa e l’autorizzazione da parte di uno specialista. La cura della labirintite e della VPPB può infatti proseguire con esercizi domiciliari, che contribuiscono alla stabilizzazione dell’equilibrio.
Tra le più note vi sono:
Queste manovre otoliti sono indicate per chi soffre di vertigini ricorrenti a letto, ma è fondamentale non improvvisare: un uso scorretto potrebbe peggiorare i sintomi. È buona norma eseguire gli esercizi in un ambiente sicuro, con un accompagnatore nelle vicinanze.
Nel paragrafo successivo verranno analizzati gli esercizi per la labirintite e le tecniche di riabilitazione vestibolare utili a rafforzare l’equilibrio e ridurre le recidive.
Gli esercizi di riabilitazione vestibolare rappresentano una strategia efficace per migliorare la stabilità e ridurre i sintomi vertiginosi legati alla labirintite. Sono utili nei casi in cui le manovre per otoliti non siano sufficienti o per completare il trattamento.
Gli esercizi più utilizzati includono:
Queste attività devono essere inizialmente supervisionate da un fisioterapista specializzato in vestibologia per adattarle alle esigenze individuali. Con il tempo, molti di questi esercizi possono essere eseguiti in autonomia.
Nel prossimo paragrafo verranno trattati gli esercizi per vertigini da cervicale, spesso confusi con i disturbi vestibolari ma che richiedono approcci diversi.
Le vertigini da cervicale derivano da una disfunzione muscolo-scheletrica del rachide cervicale che altera l’afflusso sanguigno o i segnali propriocettivi al cervello. In questo caso, gli esercizi per vertigini cervicali hanno l’obiettivo di migliorare la mobilità del collo e ridurre le tensioni muscolari.
Alcuni esercizi utili includono:
Questi esercizi devono essere eseguiti lentamente e in modo controllato, evitando bruschi movimenti. È consigliabile eseguirli quotidianamente e sospenderli in caso di peggioramento dei sintomi.
Nel prossimo paragrafo verranno analizzati gli esercizi di yoga per cervicale, utili come supporto complementare al trattamento delle vertigini di origine muscoloscheletrica.
Gli esercizi di yoga per cervicale offrono un supporto efficace per il trattamento delle vertigini da cervicale, migliorando postura, flessibilità e rilassamento muscolare. Alcune posizioni specifiche, se eseguite con attenzione, possono ridurre la rigidità del collo e riequilibrare il sistema nervoso autonomo.
Le posizioni più indicate sono:
È fondamentale evitare posizioni che richiedano estensioni estreme del collo. Lo yoga deve essere praticato con cautela, meglio se sotto la guida di un insegnante esperto in problematiche cervicali.
Nel prossimo paragrafo verrà presentata una panoramica completa su cosa fare per le vertigini nei vari contesti, con un riepilogo delle terapie più indicate in base alla causa del disturbo.
Per affrontare correttamente le vertigini, è fondamentale individuarne l’origine. Ogni tipo ha bisogno di un trattamento specifico, sia esso vestibolare, cervicale o centrale. La prima azione consigliata è una valutazione otorinolaringoiatrica e, nei casi sospetti, un’indagine neurologica o fisiatrica.
Ecco le principali opzioni:
In ogni caso, è essenziale evitare l'autodiagnosi e seguire indicazioni specialistiche. Anche i rimedi naturali o gli integratori devono essere valutati nel contesto di una terapia personalizzata.
Per ridurre il rischio di recidive, è utile mantenere una buona postura, praticare attività fisica moderata e ridurre lo stress, fattore che incide spesso sulla percezione del sintomo vertiginoso.